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Showroom milanese di Atlas Concorde, ne parlano i protagonisti

Maurizio Mazzotti, AD di Atlas Concorde e Piero Lissoni, Architetto e Designer raccontano visione e prospettive del progetto.

“E’ pensato come un luogo dove facilitare l’incontro e l’interazione con il mondo del design”, afferma Maurizio Mazzotti, AD di Atlas Concorde nel raccontare il progetto della showroom milanese, affacciato con le eleganti vetrine su via Goito e via San Marco, nel quartiere creativo iconico di Milano. Atlas Concorde Studio Milano si trova nel cuore del Brera Design District, non lontano dall’omonima Accademia, tra gallerie d’arte e di design. La zona si trasforma in un fulcro vitale in occasione degli eventi che muovono la capitale indiscussa del design internazionale, città dove nascono le idee e dove le tendenze prendono forma.
“Per un’azienda che ha le sue radici nel Distretto Ceramico italiano – racconta Mazzotti - essere a Milano vuol dire trovarsi in un luogo di incontro con i trend dell’interior design, potersi nutrire della contaminazione con le idee dei suoi protagonisti, raccogliere feedback e sperimentare nuovi approcci. Abbiamo scelto un codice stilistico non tradizionale per il mondo delle superfici ceramiche. Il brief, condiviso con lo studio Lissoni & Partners, aveva come focus sia preservare e enfatizzare lo spirito del luogo della location milanese, sia rendere palpabili i valori di Atlas Concorde.
Eleganza mai ostentata, sobrietà, raffinatezza, orgoglio e passione, sono le qualità che riconducono all’Italian Way, sintesi perfetta tra know-how industriale e saper fare di tradizione artigianale”.
Il concept nasce dall’idea di “legare quest’azienda iper-industriale a un modello artistico: i prodotti vengono quindi trattati come le superfici create da artisti, utilizzando un linguaggio nuovo”, precisa Piero Lissoni, a capo di Lissoni & Partners, uno tra i più noti studi di architettura del panorama internazionale e autore del progetto. A livello architettonico, sono stati rimossi i tanti strati accumulatisi nel tempo per rivelare quelle caratteristiche distintive delle dimore storiche milanesi. “Per rispetto verso il passato, - continua Lissoni - abbiamo voluto mantenere alcuni elementi tipici: i muri, i vecchi pavimenti, gli affreschi e altre particolarità di questo palazzo del ‘700, così come il vecchio passaggio in beola, tutte caratteristiche in grado di legarlo al contesto. Allo stesso tempo abbiamo inserito codici, linguaggi e materiali contemporanei. Una sorta di doppio passo che dà voce anche alla visione iper-tecnologica di cui Atlas Concorde è portatrice”.

“L’interno è stato modulato in zone diverse, - prosegue il progettista. - Nella Gallery gli elementi fondamentali sono gli espositori per la presentazione dei prodotti, ognuno incorniciato come fosse un quadro. Queste strutture possono essere modulate nello spazio per realizzare differenti percorsi ed essere spostate a seconda delle esigenze. L’area delle collezioni è stata invece realizzata ispirandosi agli archivi museali dove grandi pannelli scorrevoli in rete metallica espongono i prodotti in maniera molto flessibile, in base alle collezioni che l’azienda vuole proporre. Abbiamo poi una zona lounge e una sala con un grande tavolo, pensate per l’accoglienza degli ospiti e le riunioni progetto”. Al visitatore e ai professionisti, siano essi architetti, progettisti o general contractor, viene proposta “un’esperienza immersiva”, sottolinea Lissoni.
“Da un lato, gli stilemi ‘vecchia Milano’ dello spazio accolgono chi entra in un ambiente familiare, dall’altro i prodotti, presentati come opere d’arte o gli arazzi appesi in una galleria, sono resi più suggestivi allo sguardo. Infine, l’ospite, seguendo il percorso sino nel cuore della Gallery, può vedere la collezione completa come nel deposito segreto di un museo”.
La narrazione dell’azienda avviene “attraverso le superfici che sono state integrate nel progetto: il tavolo conviviale e la zona cucina sono stati disegnati e rivestiti con prodotti Atlas Concorde, e in ogni stanza i materiali a catalogo disegnano i pavimenti, compresa la corte interna dove sono presentati i prodotti outdoor della collezione”. “Atlas Concorde e lo studio di Piero Lissoni si sono impegnati in un progetto a quattro mani, dove ognuno andasse a completare e ad arricchire l’idea progettuale di base, per arrivare poi al risultato finale”, chiosa Maurizio Mazzotti. “Questo perché tra le nostre due realtà esiste un’affinità elettiva. L’internazionalità, la cultura per gli ambiti hospitality sono altri due elementi che favoriscono il nostro dialogo, fortemente improntato al progetto architettonico oltre che di design”.

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2021-04-01T16:38:00+02:00
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